Taormina, l’isola del cielo
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Teatro antico di Taormina
Taormina
Piazza IX Aprile
Teatro antico di Taormina
Centro storico
“Se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse cosa bisogna vedere, risponderei senza esitare Taormina” (Guy de Maupassant).
Taormina è una delle mete più affascinanti del turismo internazionale, un vero e proprio angolo di paradiso per le sue bellezze paesaggistiche e monumentali. Edificata a 205 metri sul livello del mare, è per questo definita “l’isola del cielo”: da questa posizione privilegiata, guarda a nord tutta la costa jonica fino a Messina, a sud il maestoso vulcano Etna, mentre domina incontrastata la fertilissima Valle del fiume Alcàntara. Questa posizione le ha permesso di difendersi in tempo di guerra, e di costituire un mondo a parte in tempo di pace.
La città fu fondata, nella metà del IV sec. a.C., da un gruppo di greci calcidesi in fuga dalla vicina Naxos (la prima colonia greca in Sicilia del 734 a.C.), distrutta nel 403 a.C. dal tiranno di Siracusa Dionisio I. Così, come racconta lo storico di Agira Diodoro Siculo, questo gruppo di superstiti guidati da Andromaco (padre dello storico Timeo) si stanziò sulle pendici del colle che aveva la particolare forma di toro. Proprio da questa caratteristica, avrebbe avuto origine il nome greco della città Tauroménion, composto dai termini “tauro” (toro) e “menein” (rimanere, stare) che, uniti, danno vita al significato “io sto sul toro”.
Una visita nel centro storico di Taormina, che si snoda lungo il principale Corso Umberto, compreso tra due Porte aperte nei muri delle fortificazioni d’epoca araba (Porta Messina a nord, e Porta Catania a sud), offre la possibilità di ammirare vestigia architettoniche di epoche diverse, spesso sovrapposte, che creano un suggestivo mix di stili; greco, romano, arabo, normanno-svevo, aragonese, fino al barocco del Seicento e del Settecento.
Ad esempio, la chiesa di San Pancrazio, Patrono della città, è stata edificata in epoca barocca su un antico tempio greco dedicato a Giove Serapide; il Teatro Antico, di origine greca fu poi ampliato dai Romani; l’Odeon romano insiste sulle strutture di un tempio greco ma, a sua volta, è stato in parte inglobato nella barocca chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Anche il Palazzo Corvaja è l’esito di diverse sovrapposizioni architettoniche: in origine torre araba di forma cubica, costruita dove un tempo sorgevano l’agorà greca ed il foro romano, fu poi ampliata in età normanno-sveva e aragonese, divenendo sede dell’antico Parlamento siciliano. Una passeggiata culturale a Taormina prevede anche la visita alle Terme romane di età imperiale, e alla cosiddetta Naumachia, struttura romana per l’approvvigionamento idrico.
Proseguendo lungo il Corso Umberto, si raggiunge la Piazza IX Aprile, dalla cui terrazza è possibile ammirare il meraviglioso panorama della costa ionica, con il golfo di Giardini Naxos e il maestoso vulcano Etna; sulla piazza prospetta la scenografica Chiesa di San Giuseppe (del Seicento) e la Porta di Mezzo o Torre dell’Orologio, da cui ha inizio il borgo medievale. In Piazza Duomo, con al centro la Fontana barocca dedicata alla centauressa bipede (figura mitica metà toro e metà donna), simbolo di Taormina, prospettano il settecentesco Palazzo dei Giurati, sede del Municipio, e la Chiesa Madre dedicata a San Nicola. Di origine normanna, poi rimaneggiata in epoca aragonese e barocca, la Chiesa è ricca di pregevoli pitture e sculture rinascimentali. Alla fine del Corso Umberto, poco prima di Porta Catania, non mancherà di affascinarvi il trecentesco Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, capolavoro dell'arte gotica siciliana, con i suoi caratteristici elementi d’epoca araba e normanna.
Al tramonto, la magia di Taormina si amplifica: i fregi dei portali, gli archi goticheggianti, i balconi fioriti, i romanticissimi vicoli, gli eleganti negozi di antiquariato ed il meraviglioso panorama che accoglie il mare e l’Etna, diventano un richiamo irresistibile per gli amanti del bello e della mondanità.
Taormina è anche sinonimo di mare e natura: imperdibile una visita all’incantevole Riserva Naturale di Isola Bella, dove gli appassionati di attività subacquee potranno ammirare suggestivi fondali, e sarà possibile raggiungere in barca bellissime grotte marine.
A pochi chilometri da Taormina, si trova Castelmola (550 metri s.l.m.), uno dei borghi più belli d’Italia che, nei secoli, ha saputo conservare la magia del medioevo. Da gustare il celebre e pregiatissimo vino alla mandorla (fatto con mandorle ed essenza d’arance) inventato proprio da Don Vincenzo Blandano, storico proprietario gestore della prima taverna di Castelmola (il settecentesco Caffè San Giorgio).
A circa venti km da Taormina (direzione Francavilla di Sicilia) si trova il Parco Fluviale dell’Alcàntara, una tra le più interessanti mete naturalistiche della Sicilia, dove si potrà ammirare uno spettacolare canyon di origine lavica, con pareti basaltiche alte fino a 50 metri, scavato nel corso dei millenni dal corso del fiume Alcàntara (uno dei principali fiumi siciliani, lungo 53 chilometri). Vero e proprio monumento naturale, le cosiddette “Gole dell’Alcàntara” hanno avuto origine intorno al 2400 a.C. durante un’eruzione dell’Etna; movimenti sismici successivi, hanno poi creato una sinuosa fessura longitudinale nella roccia, cioè una “gola” (lunga circa 500 m., profonda 70 m. e larga 5 m.), solcata dalle acque del fiume Alcàntara. Visitare questo luogo, tra particolarissimi basalti colonnari, cascate d’acqua gelida e spiaggette nere, sarà un’esperienza davvero indimenticabile.